L’INTERVENTO DI HELENA VELENA

L’altra sera ho criticato Franco per quel suo spaventoso riassuntino di Eterea, il meeting delle Tv di strada. Tante ore di convegno, veramente dense di notizie, informazioni e speculazioni, condensate in una media di 3 righe per ora, mi sembra un po’ eccessivo.
Franco giustamente mi ha risposto “beh, io intanto ho fatto questo, se qualcuno vuole può fare dell’altro”.
Allora eccomi qua. Oggi parlerò dell’ultimo intervento della giornata, quello di Helena Velena a mezzanotte, al termine della tavola rotonda. Un po’ perché è stato richiesto, un po’ perché mi ha veramente colpito.

Helena ha detto una cosa che mi ha strappato un velo dagli occhi, magari per altri era già evidente, ma io non ci avevo pensato. Cerco di riassumere:

“In questo periodo il movimento, la sinistra, tutti noi, abbiamo fatto un salto culturale: abbiamo deciso di occuparci di televisione. E’ cosa recente, fino ad adesso, a parte piccoli gruppi isolati, abbiamo sempre evitato di prendere in considerazione il mezzo televisivo. La televisione era cosa che non ci riguardava, era per gli stupidi, gli anziani, i bambini e quelli privi di cultura. Noi magari la guardavamo anche, ma non volevamo averci niente a che fare.
E adesso, nel giro dell’ultimo anno, abbiamo visto un’esplosione di mediattivismo, la nascita di una serie di iniziative diverse e in varie maniere collegate (girotondi intorno alla RAI, Telestreet, GlobalTV, HubTV, liberaTV, No War TV, ecc.), l’immediata capacità di tante esperienze diverse di collaborare e operare insieme.
Escono libri sull’argomento, i quotidiani e i settimanali dedicano ampio spazio a tutto ciò che è televisione, alla Rai, a Telestreet, ecc.
Forse il merito va ancora una volta al signor Berlusconi che, come ha spinto buona parte della sinistra a darsi una mossa, così ha ben mostrato con la sua arroganza quanto sia insopportabile questo monopolio televisivo.
Fatto sta che ora la nostra attenzione sull’argomento televisione è alta e tante iniziative, fino a ieri impensabili, sono nate.”

Beh, come dicevo, per me questo intervento è stato un po’ rivelatore. Mi ha fatto pensare al fatto che io ho messo su casa per conto mio, oltre 25 anni fa, e non ho mai sentito l’esigenza di comprarmi un televisore.
Quando abbiamo installato il trasmettitore di OrfeoTv ho fatto diverse telefonate ad amici che abitano in zona, per sapere se e come ricevevano il nostro segnale, e più di uno mi ha risposto di non possedere il televisore.
Regolarmente, quando presento il progetto Telestreet, mi sento dire “ma perché non concentrare gli sforzi su Internet”, la TV è un mezzo morto.

E invece, all’improvviso, eccoci tutti qua a lavorare sulla televisone.
Insomma credo che abbia proprio ragione Helena, abbiamo fatto un salto culturale, abbiamo deciso di impadronirci anche del mezzo televisivo.
Adesso si tratta di trovare la strada giusta, di trovare nuovi linguaggi e metodi di utilizzo, di non farci intrappolare da palinsesti, audience e altri stupidi meccanismi tipici della Tv generalista.
Dobbiamo costruire qualcosa di diverso, di nostro.

Ma se davvero abbiamo fatto questa scelta e abbiamo deciso di occuparcene fino in fondo, allora possiamo farcela.

Valerio