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 Robin Hood da Sherwood a Squillace

 Intervista a Sardo di Telerobbinud la prima televisione di strada in Calabria

Anche questa volta parliamo di televisioni: un argomento di estrema attualità. Aspettando che Casini e Pera si decidano a nominare un C.d.A. Rai nuovo di zecca, assistiamo avviliti allo sgretolamento della tv pubblica in nome di una fantomatica concorrenza con Mediaset, inventata da chi ha voluto ridurre una televisione “di servizi”, cioè che sarebbe dovuta essere al servizio della gente, al ruolo subalterno di tv commerciale. Siamo così quotidianamente costretti a sorbirci il trash di Federica Panicucci, le invenzioni di Alda D’Eusanio, nonché tanti altri programmi di dubbio valore. Non solo, il maggiore problema della televisione, intesa come servizio pubblico, è che essa è strutturata in modo tale da piombare dall’alto - su cittadini inermi - strumentalizzata ad uso e consumo della maggioranza di Governo di turno. Alla faccia delle libertà individuali sancite dalla Costituzione, le voci fuori dal coro vengono messe a tacere, è successo a Michele Santoro, ad Enzo Biagi, a Cosenza qualcuno ha provato a farlo con Pino Nano. La televisione è la ricchezza di una classe politica priva di contenuti, in cerca di facili consensi presso cittadini, che a loro volta avrebbero qualcosa da dire ma che non hanno canali mediatici attraverso cui comunicare.

E’ proprio in questo contesto che nasce Telerobbinud (il nome non è affatto casuale), la prima televisione di strada made in Calabria. Trasmette da Squillace su UHF 35, sfruttando un cono d’ombra. Siamo di fronte ad un esperimento di comunicazione casereccia fatta dal cittadino per il cittadino.

Le cronache narrano di un intero paese che, direttamente coinvolto, sta sfruttando nel migliore dei modi la possibilità donatagli (è proprio il caso di parlare di dono poichè Telerobbin comincia le sue trasmissioni la vigilia di Natale alle 21:00) da altri “paesani”. La messa di Natale, l’augurio di buon anno del maresciallo della locale stazione dei Carabinieri, sono solo degli aspetti di un evento che, estendendosi, potrebbe diventare un fenomeno di comunicazione sociale su scala nazionale. Robin Hood in persona sarebbe fiero di ciò che sta accadendo a Squillace in questi giorni, perché finalmente in Calabria qualcuno è riuscito a strappare un piccolo lembo della ricchezza dei potenti, per poi distribuirlo al popolo.

Radio Ciroma ha contattato la redazione di Telerobbinud ed abbiamo parlato con Sardo che ha gentilmente risposto ad alcune nostre domande:

 

Come e quando nasce l'idea Telerobbinud?

l'idea di telerobbin un nasce il 16\12\2002 in piazza,stimolati da un articolo pubblicato sulla rivista CARTA

Quante persone sono coinvolte in questo progetto e quali competenze sono impiegate?

Di base siamo in 5:
2 tecnici
1 proprietario della casa sulla quale c'è il trasmettitore
2 - io e Franco - finanziatori e autori della programmazioni e testi

Come è articolata la vostra programmazione? Quali sono i contenuti che intendete promuovere?

Trasmettiamo  3 volte alla settimana - ven - sab - dom - dalle 20,30 in poi, per tre ore circa.
La prima parte consiste in un redazionale da noi scritto sulle problematiche di attualità varia:dalla libertà di informazione ai problemi della globalizzazione e oltre,avendo cura di integrare il tutto con peculiarità della nostra identità culturale calabrese .
Una certa attenzione dedichiamo ai fatti del paese, la messa domenicale, il dibattito amministrativo, fatti e fatterelli Dopo il redazionale mandiamo video copyleft, cioè liberi da diritti d'autore, grazie al contributo sia della rete della controinformazione sia del contributo dei paesani che ci hanno offerto video da loro registrati in occasione di accadimenti pubblici e privati passati e recenti. montiamo tutto su uno o due nastri che mandiamo da un videoregistratore collegato al trasmettitore.

Come è stata accolta la vostra iniziativa dalla gente di Squillace?

E' stato un trauma - sia in positivo sia in negativo. In positivo perché c'è un forte coinvolgimento di tutta la popolazione- basti pensare che il redazionale lo facciamo leggere , a turno, ad una ragazza sempre diversa con coinvolgimento di mamme,nonne,zie etc. In negativo perché Squillace ha sempre vissuto in un certo torpore e questa cosa ha scosso abbastanza

Il vostro campo d'azione è limitato ad alcune decine di metri, questo voi  lo considerate un limite o un vantaggio?  

Questo è ; a noi sta bene perché era quello che volevamo

Attualmente avete rapporti di collaborazione con altre esperienze simili alla vostra?

Il movimento delle tv di strada è in itinere.Per ora siamo nella mailing list del sistema e interagiamo in questo ambito con le altre tv.

Le TV di strada sono una realtà in costante crescita, credete sia possibile, eventualmente come valutate questa opportunità, sviluppare in futuro un network che copra capillarmente il territorio nazionale? 

Da un punto di vista politico il network può essere una grossa opportunità, non so se tecnicamente –oggi - può essere attuabile. Nel senso che le tv di strada sono  un insieme variegato anche dal punto di vista gestionale infatti c'è chi trasmette a singhiozzo, chi lo fa giornalmente etc.

 

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