Eterea 2002

 

 

ETEREA

 

Si respira un’aria pesante. L’ambiente è sempre più inquinato.
Non solo l’ambiente fisico, le città avvelenate da milioni di automobili, le coste devastate da maree di petrolio. Non solo l’ambiente sociale, aggredito dall’avarizia, dagli interessi privati, immiserito, spaventato dal sentore di una tempesta economica in arrivo.
Anche l’ambiente mentale, lo spazio della comunicazione, lo spazio in cui si forma l’immaginario, la sensibilità, il desiderio, è inquinato assai pesantemente.
E’ inquinato dalla paura, è inquinato dall’arroganza, dall’aggressività economica, dal razzismo e dall’ipocrisia.

In Italia si è verificato un fatto anomalo.
Un gruppo economico privato si è progressivamente impadronito del sistema della comunicazione, particolarmente di quella televisiva. Lasciamo perdere con quali metodi questo gruppo privato si sia impadronito di tutto. Fatto sta che grazie al predominio sui mezzi di produzione della mente collettiva, quel gruppo economico ha conquistato il potere politico, e lo sta usando per smantellare ogni spazio di democrazia nella sfera della comunicazione di massa.
L’epurazione della RAI – che sempre è stata al centro di ogni lottizzazione – permette a questo gruppo privato di ottenere due obiettivi: eliminare le voci dissenzienti e abbassare la qualità dei programmi RAI, così da distruggere l’azienda concorrente e sottrarle fette decisive del mercato pubblicitario.
Tutto questo era stato previsto, ma non cessa di sbalordire gli osservatori. Forse però è meglio abituarsi all’idea, e ragionare su come smantellare questa trappola politica e mentale.
La pesantezza non si combatte, si dissolve. Perciò non dobbiamo farci ossessionare dalla sola idea di fare opposizione. Dobbiamo trovare le vie che aggirano, decostruiscono, disgregano, e alla fine dissolvono la pesantezza che ci appesta l’aria.

Cosa dobbiamo fare in un frangente simile? Protestare contro la tracotanza dei pesanti, che si sono impadroniti della cosa pubblica e ora la smantellano per il loro interesse? Certo che dobbiamo protestare, ma sappiamo già che non ci ascolteranno. Non hanno tempo da perdere, i pesanti, con le quisquilie perditempo della democrazia. Grazie al bombardamento mediatico hanno stordito la gente, e dallo stordimento sono nate speranze opache e i voti sufficienti. Ora questi voti li usano per farci quello che gli abbisogna giorno per giorno.
E cosa dobbiamo fare allora? Dimostrare contro le leggi razziste o contro la corsa dissennata verso la guerra? Lo abbiamo fatto, ma non è servito molto, perché alle anime pesanti serve creare un clima di guerra diffusa, di persecuzione e di paura, in cui tutti volino bassi.
Perciò tirano diritto.
Non smetteremo di protestare e di dimostrare contro la pesantezza, ma non basterà questo a dissolverla.

 

Sperimentare democrazia

C’è invece una cosa che possiamo fare, e tanti la stanno già facendo: sperimentare democrazia, assumerci la responsabilità di disobbedire e di agire in maniera autonoma nei campi della comunicazione, del sapere, dell’innovazione tecnica e dell’azione sociale. .
E’ un comportamento del tutto etereo, quello che proponiamo, un comportamento fatto di sottrazione, diserzione, e al tempo stesso di micro-interferenza, continuo dirottamento dei flussi di linguaggio e di immagine. I pesanti hanno costruito una macchina enorme di dominio sulla mente umana, qualcuno deve mettere a disposizione di tutti dei minuscoli vascelli per fuggire in mille direzioni.
Orfeotv ha cominciato a farlo con i propri mezzi minuscoli, altri gruppi di mediattivisti hanno cominciato a farlo, da Trieste a Termini Imerese. Altri lo faranno. Telestreet si propone di allargare il fronte etereo. Abbiamo messo insieme dei saperi, delle competenze: antennisti e programmatori informatici, elettrotecnici e poeti, studenti di scienza della comunicazione e videooperatori, montatori e filosofi.
Il nostro scopo non è quello di portare via a Bruno Vespa la sua audience perché venga ad ascoltare OrfeoTV. Il nostro scopo è creare le condizioni (culturali e tecnologiche) perché ciascuno possa smettere di essere spettatore e diventare soggetto attivo di comunicazione e maturazione politica.

Solo un’onda di mutamento della vita quotidiana può dissolvere la nube tossica che avvelena l’aria: un’onda di ribellione e di rilassatezza, un’onda di non consumo, di assentesimo dai luoghi della paranoia produttiva e militare, un’onda di calore sensuale e di resistenza ai ritmi iper-produttivi, per sospenda il panico e disarmare l’aggressione.

Quello che stiamo proponendo è un principio di cittadinanza attiva.
Cittadinanza attiva vuol dire che non siamo alla ricerca di una più adeguata rappresentanza politica. Alcuni pensano che il compito dei movimenti che nascono dalla base sia spingere la rappresentanza politica a fare opposizione in maniera più adeguata, a rappresentare più coerentemente la democrazia.
Ma la democrazia non è solo rappresentazione del reale. E’ anche sperimentazione del possibile.. Il lavoro mentale, il lavoro che produce innovazione, saperi, codici e interfacce tecniche, informazione e stili di vita non ha bisogno per esistere di rappresentanza politica. Ha bisogno di strumenti, e dispone delle conoscenze necessarie per costruirli e farli funzionare..
Il lavoro creativo è chiamato a organizzarsi autonomamente. Questa è forse una via di uscita dalla catastrofe presente.

 

PROGRAMMA

(* in progress)

Ogni sessione avrà alcuni interventi introduttivi, cui seguirà un’ora circa di discussione.
Ogni intervento può avere una durata massima (massimissima) di quindici minuti.
Prima sessione (ore 13-14,30)
Introduce e coordina Giancarlo Vitali “Ambrogio”
Resoconti di esperienze:
Nasce Orfeotv e Telestreet; nuove esperienze comunicative
TeleFabbrica
Spegnila TV
Candida TV
Hub-Tv (tv sociali on line)

Seconda sessione (ore 14,30-16,30)
Introduce e coordina Valerio Minnella
Informazione tecnica:
Onde, frequenze e potenze
Zone d’ombra
Micro trasmettitore e antenne

Terza sessione (ore 16,30-18)
Introduce e coordina Mario Albanesi (CONNA)
La questione legale:
Dalla senteza della Corte Cosytituzionale ad oggi.
Legge Mammì, Maccanico e regolamento Postale.
Piano delle frequenze e zone d’ombra
Il possesso di un trasmettitore?
Proposte di modifiche alla legge

Quarta sessione (ore 18-20)
Introduce e coordina Franco Berardi “Bifo”
Prospettive di evoluzione del mediascape:
La questione della banda larga
NGV (new global vision) esperienza e sinergie digitali L’economia di rete nella crisi.
I media e la guerra

Tavola rotonda (ore 21.30-23.30)
Introduce e coordina Stefano Bonaga
Intervengono Stefano Balassone, Michele Santoro, Stefano Benni

E’ necessario rispettare gli orari. Ma se alcuni vogliono continuare la discussione iniziata, quando la sessione si chiude, possono continuare la discussione negli ambienti attigui del TPO, che cortesemente ospita l’eterea brigata.

 

LOGISTICA ed ORGANIZZAZIONE.