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ORFEO TV
Inserito da Vito [giu2002] sab22 h2305


"Nasce oggi Orfeo la prima televisione di strada…”, alle 20 e 35 minuti di Venerdì 21 Giugno, una voce fuori campo annuncia l’inizio delle trasmissioni di un nuovo canale televisivo. Un richiamo all’art.21 della Costituzione Italiana, alla libertà e al pluralismo dell’informazione, per spiegare la nascita della nuova televisione e poi subito videocamera a mano sotto i portici di via Orfeo, nei negozi, per raccogliere i pareri dei cittadini sul bisogno di una nuova televisione.

Una Tv molto particolare, che prende il nome da una strada del centro storico di Bologna e che solo in questa via e in un raggio di poche centinaia di metri è possibile ricevere sul proprio televisore di casa.Una televisione fatta con mezzi poverissimi, videocamere amatoriali, videoregistratore, un computer per il montaggio. Eppure il segnale sullo schermo del televisore piazzato nel bar “Miki e Max”, centro vitale della strada, arriva nitido nei suoi colori. Un centinaio di persone aspetta l’inizio delle trasmissioni, che immancabilmente arriva con un’ora di ritardo. Diciamo subito che Orfeo è una tv illegale, realizzata grazie ad un piccolo trasmettitore situato su un tetto della zona e che trasmette sul canale 51 Uhf non occupato da altre emittenti. Il codice penale prevede una pena per i detentori e utilizzatori di un trasmettitore da un minimo di uno e mezzo a tre anni di carcere. I promotori dell’iniziativa non sembrano spaventati di questo, non solo perché molti di loro sono gli animatori della ormai celebre Radio Alice, che con la polizia ebbe non pochi problemi, ma soprattutto perché nelle intenzioni, Orfeo è solo la prima di una proliferazione di tv fatte dal basso, di strada, per rispondere al monopolio televisivo. Una televisione che trasmetterà per due ore al giorno “ al calar della sera”, come scritto nel manifesto distribuito ai residenti della zona per informarli della partenza della nuova Tv, e contenente tutte le informazioni tecniche per sintonizzare il proprio televisore di casa alla ricezione del segnale. Fedeli alla loro idiosincrasia a formati, palinsesti, ruoli gerarchici, che già aveva connotato l’esperienza radiofonica di radio Alice, i promotori annunciano che per sapere cosa andrà in onda occorre accendere il televisore ogni sera intorno al tramonto. Le relazioni con l’esperienza di radio alice non risiedono solo nelle persone, oggi canuti cinquantenni, che hanno progettato per mesi la nascita di Orfeo Tv. La rivendicazione politica è la stessa di allora. “ Il 4 dicembre 1974 una sentenza della Corte Costituzionale sancì la incostituzionalità del monopolio dell’etere, che era nelle mani dello stato italiano” scrivono nel manifesto di Orfeo, “ Oggi, dopo ventisette anni quella sentenza della Corte costituzionale acquista nuovamente attualità. Infatti noi ci troviamo di nuovo in una situazione di monopolio …Si tratta di un monopolio di tipo neo-autoritario”. Come negli anni 70 l’augurio è che si alzino centinaia di antenne libere nelle città italiane. Un piccolo trasmettitore costa solo mille euro, videocamere e videoregistratori sono strumenti ormai accessibili per molti, conoscenze tecniche elementari sono sufficienti per far funzionare il tutto. Tanto occorre per aprire una tv di strada.
Un sito, www.telestreet.it, sarà il luogo di coordinamento delle diverse esperienze; già annunciate nuove televisioni di strada a Milano, Pescara, Napoli e Palermo. Con un occhio a possibili sviluppi satellitari, per creare un network legale Telestreet, e per impugnare la legge Mammì che vieta e punisce il possesso di strumenti per la comunicazione televisiva, in nome della sentenza del ’74 della Corte costituzionale. Franco Berardi Bifo, tra gli animatori del progetto Telestreet, non nasconde la disparità di forze in campo e il significato provocatorio dell’iniziativa, ma in una situazione drammatica nel campo dell’informazione come quella che stiamo vivendo in Italia , di fronte ad un potere mediatico con migliaia di miliardi, “ bisogna cominciare a fare”. Sperimentare, utilizzare le tecnologie oggi accessibili e prepararsi ad usare quelle che in un futuro molto vicino saranno disponibili, banda larga e satellite. Nel frattempo Bifo e gli altri dovranno convincere gli abitanti di via Orfeo e dintorni a guardare la nuova tv, ad utilizzarla, ad entrare loro stessi nella scatola e produrre comunicazione. Ad abbandonare Gerry Scotti , per guardare i prodotti dei filmaker bolognesi, non sempre di facile visione, ed ascoltare il fruttivendolo della strada che parla in tv per difendere il parco del quartiere dal progetto sciagurato della giunta Guazzaloca di costruzione di un nuovo parcheggio.Sarà questa la battaglia più difficile di Orfeo – telestreet canale 51, in onda solo a Bologna.



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